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MARTINSICURO

i sibili della storia

La storia

Martinsicuro deve le sue origini alla colonizzazione della costa adriatica, avvenuta intorno al 1° millennio a.C., ad opera dei Liburni. Fu infatti questo antichissimo popolo illirico che, sbarcato sulle sponde dell’Adriatico, fondò in prossimità della foce dell’attuale fiume Tronto una città, cui si diede il nome di Truentum. Quando, intorno al VI secolo a.C., la valle del Tronto fu invasa e colonizzata dai Piceni, Truentum fuse la sua cultura marittima e commerciale con quella più tipicamente agricola e bellicosa dei nuovi arrivati. All’inizio del III secolo a.C. i Truentini, come tutti i popoli italici stanziati nell’Italia centrale, entrarono a far parte, come confederati, della repubblica di Roma. Subito dopo, la costruzione della Salaria mise la nostra città in diretta comunicazione con Roma e ne fece il suo naturale punto di approdo sull’Adriatico centrale. A testimoniarci l’importanza di Truentum come centro nevralgico nell’ambito dell’impero romano è il fatto che nel IV e V secolo d.C. essa fu sede vescovile della nascente chiesa cristiana. Il crollo dell’Impero Romano d’Occidente sotto l’urto dei barbari trascinò con sé anche la nostra città, che, distrutta dai Goti nel VI secolo d.C., vide rapidamente svanire la sua potenza e il ricordo della sua fama. Quegli abitanti, che scamparono alla furia dei barbari, si sparsero sulle colline circostanti, dando vita a nuovi nuclei urbani più facilmente difendibili. Della gloriosa Truentum e delle sue possenti torri, cantate un tempo da Silio Italico, non rimasero che rovine a testimoniare nei secoli successivi la loro antica grandezza.

(Fonte: “Martinsicuro – la città e la sua gente” di Leopoldo Saraceni)

La Torre di Carlo V

Nel XVI secolo Carlo V, divenuto nel Cinquecento imperatore di Spagna e dell’Italia meridionale, volle che venissero costruite delle fortificazioni capaci di rendere sicuri i confini del suo vasto impero. A tal fine il Vicerè di Napoli, don Pedro da Toledo, diede ordine che vicino alla taverna-ospizio, che sorgeva nei pressi del “passo a Tronto”, venisse costruita una torre che ospitasse una guarnigione capace di ostacolare il traffico commerciale clandestino con il vicino Stato Pontificio e nello stesso tempo facesse da difesa contro le scorrerie sempre più frequenti dei Saraceni lungo le coste adriatiche. La costruzione venne iniziata nel 1547 e ultimata nel 1557.

(Fonte: “Martinsicuro – la città e la sua gente” di Leopoldo Saraceni)

Per saperne di più potete cliccare qui (Antiquarium di Castrum Truentinum) e qui (Scuola Blu).

MARTINSICURO

i colori di una esperienza

Lungo i fiumi che delimitano Martinsicuro, il Tronto e il Vibrata, passando per il molo e attraversando ogni metro del lungomare, si possono “gustare” i colori pastello che caratterizzano il paesaggio. Il verde nelle sue diverse sfaccettature e l’azzurro del mare si incontrano per quasi tutto il litorale truentino, insieme alla sabbia leggera che pallida accentua gli estremi. E poi i fiori. Di tanti colori. Quasi che si voglia stare tutti insieme per dipingere la terra come il cielo con il suo arcobaleno. E’ possibile vedere il mare per quasi tutto il percorso che costeggia la spiaggia, in tutti i suoi riflessi, si può fare jogging e godersi colori invidiabili che rendono il panorama vivibile e unico. Una sensazione nuova, qualcosa che riesce ad avvicinare l’uomo ad un ambiente lento, silenzioso, che si esprime e lascia esprimere. Un tuffo nella natura, nella natura che spesso serve a rigenerare, che accompagna, sostiene, fa innamorare…. la natura del mare.

MARTINSICURO

i profumi di una emozione

Il biotopo costiero

Dal 1986, dei sei chilometri di spiaggia bassa e sabbiosa che si estende dalla foce del Tronto a quella della Vibrata, sono stati salvaguardati, su proposta di Legambiente, due tratti di costa classificati “biotopi” dalla Società Botanica Italiana, per la flora spontanea di rilevante interesse naturalistico, in quanto archivio di rare specie floristiche e faunistiche a rischio di estinzione. Il progetto di tutela dei “biotopi costieri” è stato approvato dalla Giunta Municipale di Martinsicuro il 22 Dicembre 1994 con atto n.696 e condiviso dalla Giunta Regionale d’Abruzzo il 31 dicembre 1994 con atto n.7576 utilizzando fondi europei del Programma Envireg. La conservazione di questi importanti tratti sabbiosi è affidata alle generazioni presenti e future e rappresenta un primo passo di riconciliazione tra l’uomo e la natura in un’epoca in cui il consumo del territorio comincia a manifestare le prime conseguenze disastrose.

(Fonte: “Martinsicuro – la città e la sua gente” di Leopoldo Saraceni)

MARTINSICURO

i sapori della tradizione

Li Trundarule

Se Martinsicuro è quella che è lo deve in massima parte ai suoi innumerevoli “uomini di mare”. Già nel lontano 1884, quando gli abitanti di Martinsicuro, allora frazione di Colonnella, superavano di poco le 1.500 unità, ben 19 “galleggianti”, che praticavano la pesca, appartenevano, come risulta presso i registri della Delegazione di Porto di Giulianova, a proprietari residenti a Martinsicuro. Fino agli anni Cinquanta el XX secolo variopinte farfalle ballavano, ogni mattina, sulla superficie del mare antistante la costa martinsicurese: erano le vele multicolori delle oltre quaranta lancette martinsicuresi. Non soddisfatti di ciò che riuscivano a guadagnare dalla piccola pesca, li trundarule hanno sfidato con i primi motopescherecci le acque del Mediterraneo e quelle dell’Atlantico. Non furono pochi, infatti, i martinsicuresi che negli anni precedenti la seconda guerra mondiale parteciparono alla pesca del baccalà nelle misteriose e non facili acque dell’Atlantico settentrionale, davanti alle coste della Groenlandia, con pescherecci privi di ogni supporto tecnico. Tutt’oggi, nonostante i sostanziali cambiamenti di stili di vita apportati dalle mutate condizioni economiche, non pochi nostri concittadini continuano a praticare la pesca, da quella fatta quotidianamente con il proprio battellino a quella oceanica.

(Fonte: “Martinsicuro – la città e la sua gente” di Leopoldo Saraceni)

MARTINSICURO

l’eccezione…. il silenzio e la neve

Godetevi la bellezza di una Martinsicuro sotto la neve. Una città che riscopre i suoi passi. Senza rumori. Unico, come sempre, l’accostamento tra il mare e la neve. Unica, Martinsicuro.